Voglio essere felice

Felicità, disegno a matita di Flavio Lappo

Voglio, già lo voglio! L'erba voglio non esiste neppure nel giardino del re, mi diceva la nonna. Come a dire che non è bello affermare in modo imperativo “Lo voglio”. Si dà l'impressione di essere dei despoti, arroganti prevaricatori.... A distanza di anni non sono d'accordo perché affermare la propria volontà è il primo passo per la salvezza. 
Pensiamo ad un malato affetto da una patologia severa e alla sua volontà di salvarsi: la volontà conta, eccome! Se ci si lasciasse andare al pessimismo e allo sconforto più nero, si perderebbe il forte impatto della volontà nella cura e sicuramente verrebbero meno molte opportunità di guarire. Così è per la felicità che non è una costante della vita nemmeno per chi è felice, ma è fatta di piccoli attimi da saper catturare. Se voglio la felicità certamente la otterrò a patto di organizzarmi con cognizione. Per essere felici è indispensabile saper apprezzare le piccole cose, siamo tutti d'accordo su questo punto. Non lasciatevi condizionare da farle idee: avrete provato a mangiare una grande quantità di un cibo che amate, come è andata a finire? Mal di pancia, senso di nausea, aumento del peso corporeo... da lì nasce l'idea che la felicità si paghi a caro prezzo invece non è affatto vero. 
L'errore è il nostro, quando cerchiamo la felicità nel posto sbagliato. Essa non si trova neppure nel possedere molti beni perché l'ansia di possederne sempre di più e la paura di perdere quelli ottenuti allontana da una vita felice. Non ci resta che arrenderci alla povertà? Assolutamente no. Per essere felici bisogna lavorare per trovare l'equilibrio.
Maria Giovanna Farina