Ci avete fatto caso come si usi solo il singolare per parlare
di ciò che è plurale?
Gli esempi si sprecano: il capello corto, l’occhiale nero, la
scarpa col tacco, il pantalone aderente e via di seguito. A me, da quando ho
imparato a parlare, hanno sempre insegnato, così anche a scuola, che i miei
capelli sono ricci, le scarpe col tacco sono eleganti, e gli occhiali neri
fanno misterioso… questa nuova e consolidata moda del singolare ha sballato i
miei riferimenti infantili, mi sento perduta e penso che quando indosso i pantaloni
infilo le gambe che sono due in due cavità di stoffa e così pure le scarpe che
sono sempre due e vanno a proteggere i miei piedi che sono sempre una coppia. Questa
mania mi mette in crisi, avrò davvero due gambe o è solo una mia illusoria
percezione? Cosa sarà questa mania del singolare? Un tentativo inconscio di
rompere la nostra interezza? A che scopo? Oppure è solo una moda nata da qualche
originale oratore in vena di creatività? Difficile giungere ad una risposta
definitiva e soddisfacente. Che intervenga l’Accademia della Crusca a
ri-stabilire l’ordine nel confuso marasma dei generi…
Maria Giovanna Farina