Le bufale, quelle che in inglese si chiamano fake news, imperversano
in rete: nella vita reale pensate che non ci siano? Lo sappiamo tutti quanto il
vizietto di raccontar frottole sia un costume consolidato anche nella Storia. Senza
citare fatti precisi vicini e lontani, possiamo rifarci senza paura di fallire alle
credenze popolari più diffuse come la paura di rompere una bottiglia d’olio o
uno specchio per cui la sfortuna si impossesserebbe di noi. Ci credo, se rompi
l’olio poi il pavimento è scivoloso e cadere diventa quasi inevitabile, allo
stesso modo se uno specchio va in mille pezzi qualche problemino lo crea. Non è
da trascurare il fatto che un tempo quando questi oggetti si rompevano, visto
il loro costo, era certamente una disgrazia per il portafogli.
Altra cosa sono le bufale create ad hoc per sconfiggere un
nemico, in politica ma anche nei luoghi di lavoro ciò accade spesso. Come difendersi
dall’imperversare di questo fenomeno, traendo un beneficio per la nostra
evoluzione? Se ci informiamo sui fatti che accadono, se teniamo un diario di bordo,
se mettiamo a confronto i discorsi di tutti saremo più immuni dalle falsità che
gli altri ci vogliono vendere. Ci credete ancora che una crema possa sciogliere
una pancia flaccida e debordante? Non sarà il caso di curare la dieta e l’attività
fisica? Informarsi con metodicità e scrupolo è un rimedio contro le bufale e un
esercizio prezioso per la nostra crescita: è molto più difficile vendere bufale
ad un cittadino informato…
Ricordate il cavallo di Troia? Era una fake e senza bisogno di
internet è giunta fino a noi e qualcosa ci ha insegnato, non scordiamolo!
Maria Giovanna Farina